E’ una strana storia quella denunciata dall’associazione di categoria dei medici dirigenti Anaao Assomed, che riesce a spiegare meglio di altre cose come viene amministrato il settore sanità in Sicilia Hanno vinto un concorso ma non sono stati mai assunti, pur essendo mantenuti in servizio con contratti a tempo determinato. E’ l’incredibile vicenda di quattro medici chirurghi dell’Azienda ospedaliera “Policlinico-Vittorio Emanuele”, di cui abbiamo già parlato su Sudpress, che da 12 anni sono bloccati in una sorta di limbo burocratico: pur avendo vinto un concorso, e successivamente immessi in ruolo, non sono mai stati formalmente inquadrati nella pianta organica.
La storia inizia quando i quattro medici, nel lontano 2003, vinsero il concorso per dirigente medico. Solo nel 2012, però, venne emanata dall’azienda ospedaliera la delibera con la quale si prevedeva l’immissione in ruolo dei dirigenti medici vincitori del concorso nelle rispettive discipline. Incredibilmente, però, dalla graduatoria vennero assunti tutti gli aventi diritto, tranne quelli – per l’appunto – di chirurgia generale. “Sembra un vera e propria persecuzione nei nostri confronti e non capiamo onestamente il perchè” commenta amareggiata la dott.ssa Silvana Latino, una dei medici coinvolti dalla vicenda. Il prossimo 15 marzo scadrà l’ultimo contratto a tempo determinato dei quattro medici che adesso rischiano addirittura il mancato rinnovo. Al danno, però, si aggiunge la beffa.
Perchè in questa storia i lati oscuri sembrano essere più d’uno. Infatti, in virtù dello stesso concorso, l’Azienda ospedaliera ha provveduto ad assumere tre dirigenti medici in pediatria e uno in anatomia patologica, anche se in tali discipline esiste un esubero di quindici unità, così come è dato leggere nella lettera che l’associazione di categoria Anaao Assomed, tramite il proprio segretario regionale Pietro Pata, ha deciso di inviare all’assessore alla Sanità Lucia Borsellino e, per conoscenza, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. A rendere ancora più nebulosa la vicenda, però, si aggiunge anche il fatto che l’Azienda ha trattenuto in servizio alcuni dirigenti medici di chirurgia generale, nonostante questi abbiano superato i 65 anni e maturato dunque i requisiti per la quiescenza, così come previsto dalla normativa applicabile in materia. “Tra l’altro in chirurgia ci sono dirigenti medici non appartenenti alla nostra disciplina.
Anche se con una direttiva assessoriale del 2009 è stato imposto alle Aziende ospedaliere di procedere alla riallocazione dei medici in esubero, questo non è mai stato fatto da noi. Il nostro d’altronde è un esubero fittizio, perchè chirurgia generale possiede in pianta organica composta anche da medici non operanti nella nostra disciplina e che in realtà fanno altro, e ciò impedisce la nostra assunzione” aggiunge la dott.ssa Latino, parlando anche delle ripercussioni sull’efficienza della struttura e del suo intervento sanitario. “Faremo un esposto alla Procura della Repubblica, per denunciare le illegittimità riscontrate in questa vicenda.
E’ giusto che la Magistratura faccia luce su una situazione oggettivamente opaca. Anche l’opinione pubblica deve sapere: deve conoscere i veri motivi che portano l’abbassamento della qualità dell’intervento sanitario. Deve capire il perchè, ad esempio, dei rinvii degli interventi chirurgici o delle visite. Questa è una questione che riguarda in primo luogo i cittadini” sottolinea il segretario regionale di Anaao Assomed Pietro Pata. L’intervista alla dott.ssa Elisabetta Lombardo e a Pietro Pata, rispettivamente a capo della segreteria aziendale e regionale di Anaao Assomed.