Giovani Medici tra precariato e possibili concorsi: cosa ci riserverà il prossimo futuro?
Precario, dal latino “prex-precis”, ossia “preghiera”, è oggi il termine entrato da tempo nel linguaggio di parecchi, giovani e meno giovani. Tutti sperano nel cambiamento della propria situazione lavorativa.E forse…per alcuni, questa speranzaè divenutarealtà.
Ad un anno di distanza dal decreto di approvazione del Jobs Act della riforma Welfare del Governo Renzi, i dati sulla precarizzazione contrattuale sembrano infatti diminuiti.
Rispetto all’anno 2014, per le nuove assunzioni a tempo indeterminato del settore privato si stima un aumento del 36%, e del 30,6% riguardo le trasformazioni di rapporti contrattuali a termine inrapporti a tempo indeterminato (questo nei primi 6 mesi dell’anno 2015).
Stando cosi i fatti, evidente è comunque una crescita delle quote di assunzioni ed una diminuzione del precariato.
La situazione occupazionale e professionaledel settore sanitario in Sicilia vive tuttavia criticitàproprie, ben diverse da quelle che caratterizzano gli altri settori produttivi.
In Sicilia dal 2012 si viveinfatti in una situazione purtroppo cristallizzata: nessuna assunzione.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM firmato dal ministro della Salute Lorenzin, senza dubbio, è segnale di un cambiamento,forse di una ripresa.
La previsione di indire procedure concorsuali relative all’assunzione sino al 50% dei precari degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, che abbiano tre anni di servizio alle spalle negli ultimi 5 anni precedenti, lancia una nuova speranza.
Come è noto infatti, senza concorsi, le graduatorie sono rimaste bloccate, si sono avuti parecchi pensionamenti e molte assunzioni con contratti a tempo determinato sono avvenute mediante la procedura della selezione pubblica per soli titolio per titoli e colloqui.Il tutto con aumento mostruoso dei numeri del precariato.
Il via libera aiconcorsirelativi alle assunzionidei 5000, tra medici ed infermieri, presso le aziende ospedaliere siciliane, è uno dei primi concreti movimenti in avanti in seguito alla introduzione del decreto firmato dal Ministro Lorenzin.
I precariin servizio presso le aziende ospedaliere siciliane con tre anni di servizio alle spalle negli ultimi cinque anni potrebbero trovare finalmente la possibilità di essere stabilizzati con contratti di assunzione nella misura del 50%.Un terzo invece del personale sarebbe destinato alle procedure di mobilità intraregionaleed interregionale, mentre il numero relativo alle prossime nuove assunzioni in Sanità sarebbe di circa 100 unità per ognuna delle 9 aziende sanitarie locali presenti in Sicilia.
Queste le luci del concorso.
Non possono tuttavia mancare le ombre, non illudiamoci!!!
Da più parti si vocifera che i tempi di attesa a che ci si possa sedere e concorrere siano lunghi.
Siamo quasi ad aprile e questa barca di salvataggio si fa attendere già da oltre un mese, mentre ancora non è dato sapere quanto ancora si dovrà aspettare.
Si tratta di una situazione di incertezza che, con tutta evidenza, non può non produrre ripercussioni negative sul professionista, tanto in termini di bassa autostima(sensazione del fallimento personale), quanto sul piano relazionale, atteso che la progettualità di famiglia, rebus sic stantibus, non trova terreno fertile per svilupparsi e prendere, in qualche modo, forma.
L’allungamento dei tempi potrebbe anche essere stato determinato dal prelievo di una cifra invero esorbitante,127 milioni e 850 mila euro, dal Fondo per la Sanità. Certo, si tratta di un prelievo reinvestito sempre in Sanità, precisamente, stando alle dichiarazioni del Governo regionale, per la ristrutturazione proprio del debito in Sanità. Si tratterebbe, quindi, non già di un vero e proprio taglio, ma di una necessaria riorganizzazione della spesa. E tuttavia, a fronte di un Sistema Sanitario siciliano che dispone di 260 milioni di euro, e a fronte altresì della necessità di ben 300 milioni per potere coprire le piante organiche, i fondi rimanenti al netto delle spese di ristrutturazione del debito in Sanità potrebbero essere insufficienti per stabilizzare i contratti di tutti i precari…figuriamoci poi per far partire i concorsi “de novo”!
Tutto questo potrebbe comportare conseguenze “devastanti”. Da stabilizzazione dei contratti precari a destabilizzazione di tutto un sistema!
La Sanità ha invece bisogno di giovani, di nuove assunzioni, di persone che abbiano investito in corsi specialistici e di eccellente formazione.
Il feedback che dovrebbe saltare fuori dalla comunicazione medico-paziente, si auspica, dovrebbe contenere gli elementi della sensibilità, della competenza, della professionalità e della continuità assistenziale.
La precarizzazione a lungo non va bene, non pone le basi per servizi sanitari e prestazioni sanitarie “di qualità”.
Inoltre i giovani professionisti hanno tutto il diritto di essere tutelati con le opportune garanzie giuridico-contrattuali, con ciò vedendosi riconosciuti i sacrifici personali e delle proprie famiglie, e sentendosi “identificati” in modo sicuro e definitivo nella professione del “medico”.
Un pensiero va anche ai nostri colleghi siciliani dell’area sanitaria-non medica.
Sono gli esclusi di questo concorso, i veri penalizzati,perché non in possesso di formazione specialistica post-lauream. Si auspica anche per loro un intervento forte del governo regionale che abbia di mira l’assestamento della loro carriera.
In definitiva, è proprio opportuno che le cose cambino, che non si sia costretti ad incrociare le braccia come per dire “Beh…siamo in Sicilia, si sa le cose come vanno!” E proprio questa nostra Sicilia, terra del sole, del mare, della montagna e del calore, deve darsi un nuovo volto, di Forza e di Ricchezza di risorse e di Soluzioni, perché tutti, professionisti e pazienti, ne possano godere.
Il viaggio è lungo, ma speriamo di percorrere con le giuste scarpe questo cammino su un asfalto nuovo!
(Si ringrazia per la vignetta l’amica Giusy La Rosa, uno dei tanti esempi di giovani capaci che possono e debbono essere motore trainante della nostra splendida quanto contraddittoria Sicilia).
Dott. Salvatore Giovanni Vitale
Consigliere OMCeO Catania