<<Esprimiamo soddisfazione a nome delle migliaia di giovani medici specializzandi e aspiranti tali che, ormai dal 2011, attendevano un più volte annunciato, e quanto mai opportuno, riordino della formazione medica specialistica. La nostra Associazione ha contribuito alla definizione della riforma, cercando di suggerire soluzioni innovative, su tutte, la valorizzazione delle reti formative integrate tra università, ospedali e territorio, da individuare anche sulla base di indicatori di qualità assistenziale.>> – dichiara l’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) – <<Altra importante innovazione è rappresentata dalla Scuola di Medicina delle Comunità e delle Scienze delle Cure Primarie, che, se si avrà il coraggio di superare le logiche di parte, potrebbe tradursi da subito in un percorso sperimentale in tutte le Regioni, tale da permettere di avere finalmente medici specialisti a supporto delle cure primarie>>.
<<Sulla razionalizzazione dell’offerta formativa probabilmente si sarebbe potuto osare di più, ma intanto incassiamo il risultato che per molte tipologie di scuole verrà ridotta la durata in maniera da rendere tali percorsi più funzionali e consentire l’accesso al mondo del lavoro in tempi più brevi, allineandoci in larga parte con gli standard UE. Ad altre scuole, la cui durata non varierà, acquisiranno comunque competenze formative aggiuntive. Adesso bisognerà lavorare sull’applicazione della riforma presso ciascuna università, garantendo la possibilità per parte degli specializzandi in corso, iscritti ai primi anni, di optare per il percorso ridotto per quelle scuole interessate dalla riduzione di durata, richiesta fortemente voluta dalla nostra Associazione e recepita nel DL Pubblica Amministrazione grazie ad un emendamento dell’On. Filippo Crimì. Ricordiamo come dall’immediata applicazione della possibilità di opzione, già prevista dalla norma, si stima che nel breve periodo si potrebbero recuperare dei fondi da reinvestire per finanziare centinaia di contratti di formazione specialistica aggiuntivi. Ma a tal proposito – continuano i Giovani Medici (SIGM) – ci riserviamo di studiare la versione finale del provvedimento prima di esprimere un giudizio compiuto su quanto tradotto nel Decreto. In ogni caso, confidiamo nella disponibilità della CRUI e della comunità accademica ai fini della implementazione anche di tale aspetto.>>
<<Ringraziamo il MIUR, il Ministero della Salute, il CUN, Consiglio Superiore di Sanità ed il Consiglio Nazionale Studenti Universitari per avere reso possibile il conseguimento di tale traguardo>>.