Ad introdurre il corso “Timing clinico diagnostico nelle infezioni fungine invasive” due rappresentanti del comitato scientifico del corso, il Prof. Guido Scalia e il Prof. Salvatore Oliveri:
“Nell’ambito dei corsi di aggiornamento in medicina di laboratorio e, nello specifico, in microbiologia clinica, l’Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) si pone in prima linea per lo studio, la determinazione e la divulgazione dei protocolli diagnostici più aggiornati e applicabili in diversi ambiti della medicina. Questi percorsi rappresentano delle linee-guida spesso adottate in ambito nazionale e internazionale.
In molti casi il sospetto clinico valutato già dal medico di famiglia, può attivare un corretto percorso diagnostico che consente una diagnosi corretta, specifica e rapida che evita gravi complicanze.
Nello spirito della più ampia divulgazione delle realtà microbiologiche di rilievo, ma per le quali spesso l’aggiornamento non è costante, grazie alla competenza, entusiasmo e tenacia del Prof. Salvatore Oliveri, micologo noto a livello nazionale, AMCLI presenta un corso di aggiornamento su alcune infezioni fungine che rappresentano un grave rischio per la salute dei nostri pazienti
La seguente introduzione del Corso preparata dal Prof. Oliveri ci consentirà di comprendere come sia assolutamente indispensabile approfondire temi fondamentali per la corretta gestione del paziente.”
Il Delegato Regionale AMCLI
Prof. Guido Scalia
“L’incidenza delle infezioni fungine invasive (IFI) è aumentata significativamente negli ultimi anni in seguito alla crescente complessità delle procedure chirurgiche, all’aumento del numero dei fattori di rischio che predispongono a tali infezioni e all’introduzione di terapie sempre più efficaci che hanno consentito l’allungamento della sopravvivenza dei pazienti critici e immunodepressi. Conseguentemente, tanto più numerosi sono i malati complicati e soggetti a procedure complesse tanto maggiore è la probabilità che si verifichi questo tipo di infezione che in genere si presenta in forma subdola, senza specifici segni clinici e con un pleomorfismo di quadri clinici che richiedono sempre più un approccio multidisciplinare. Fondamentale è il coinvolgimento dei diversi specialisti per le varie malattie di base (ematologo, internista, intensivista, pneumologo, infettivologo etc) e il microbiologo per una gestione sempre più efficiente dei test diagnostici disponibili. Il confronto e la collaborazione tra gli specialisti di volta in volta coinvolti è essenziale a garantire la qualità e l’appropriatezza della cura.
Il settore di Micologia Medica nel Laboratorio Centralizzato di Analisi del P.O. “G. Rodolico” (A.O.U. Policlinico – Vittorio Emanuele), attivato nel 2005 per rispondere alle specifiche esigenze diagnostiche che l’epidemiologia delle micosi richiede sia in ambito comunitario sia ospedaliero, ha promosso particolari strategie nei percorsi diagnostici e di sorveglianza applicate a pazienti critici, ematologici, trapiantati, e pazienti con pneumopatie croniche. Ne è scaturita un’esperienza clinico diagnostica che si è sempre più consolidata attraverso processi di verifica e di crescita mediante la formazione continua in questa nicchia particolare di patologie opportunistiche.
Questa esperienza viene messa a disposizione di un evento formativo organizzato sotto l’egida dell’AMCLI (Associazione Microbiologici Clinici Italiani) che ha come titolo “TIMING CLINICO DIAGNOSTICO NELLE INFEZIONI FUNGINE INVASIVE” con il coinvolgimento di microbiologi, ematologi ed intensivisti che si terrà il prossimo 20 novembre 2015 nell’Aula magna del Corpo Aule – Biblioteca del Policlinico.
Un’occasione formativa che a partire dalla epidemiologia, dagli aggiornamenti sulla patogenesi e dagli strumenti diagnostici di laboratorio, affronterà le problematiche del paziente ematologico e del paziente critico ricoverato in terapia intensiva con il contributo delle esperienze in “real-life” maturate in questi anni.
Oggi, i problemi derivanti dalle infezioni fungine attendono soluzioni esplicitamente indicate nel nostro piano sanitario regionale: “Forte specializzazione, miglioramento del grado di cooperazione e minima competizione, massima efficienza tecnica, minima ridondanza, concentrazione della casistica”. Certamente serve un’organizzazione di questa specifica nicchia della medicina di laboratorio per rispondere ai reali bisogni dei pazienti con prestazioni di elevata qualità insieme con una migliore efficienza dei processi assistenziali. Occorre tuttavia coniugare ragionevolmente le innovazioni tecnologiche con le competenze professionali acquisite anche attraverso la formazione continua in medicina.”
Prof. Salvatore Oliveri