COMUNICATO STAMPA
Catania, 3 Agosto 2016 – Nessun allarmismo e preoccupazione sul caso Atlante 2. E’ l’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della provincia di Catania a smorzare immediatamente i timori degli iscritti sulla richiesta fatta dal Governo nazionale alle casse previdenziali dei professionisti italiani (quindi anche all’ENPAM, l’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri) di partecipare al piano di salvataggio di Monte Paschi Siena (MPS) mettendo 500 milioni nel fondo Atlante 2. “L’Ordine etneo plaude alla presa di distanza dell’ENPAM da questa operazione – precisa il presidente professor Massimo Buscema – ed abbiamo conferma che non sarà convocato un consiglio di amministrazione straordinario per deliberare su Atlante 2 perchè mancano le premesse . Questa decisione è stata assunta perchè non si sono verificate le condizioni dettate all’inizio nella delibera di adesione ad Atlante 2 da parte di Adepp, l’associazione che raccoglie 19 casse previdenziali, ed in pratica l’offerta tecnica che è arrivata non corrisponde a quella prospettata”. “Oltretutto – aggiunge il dottor Gianpaolo Marcone, Presidente della Commissione dell’Albo degli Odontoiatri e Consigliere del Fondo libera Professione ENPAM – manca l’autorizzazione da parte dei Ministeri Vigilanti che autorizzano le casse previdenziali ad investimenti di questo tipo. Quindi ribadiamo che tale operazione potrebbe essere presa solo in presenza delle necessarie condizioni di sicurezza e redditività che allo stato attuale senz’altro mancano ribadendo le casse previdenziali non possono essere, con il loro patrimonio fondato dai risparmi degli iscritti che costituisce il futuro previdenziale di milioni di professionisti, un salvagente per l’incapacità ed inefficienza del sistema bancario nazionale”. “L’Ordine etneo ha sentito l’esigenza di intervenire subito nella vicenda per rassicurare tutti i quasi diecimila iscritti tra medici ed odontoiatri – spiega Buscema – i pensionati anche nel nostro settore crescono a ritmo più alto delle nuove entrate, ma il sistema per ora deve restare in equilibrio e senza sconvolgimenti soprattutto a tutela dei più giovani”. Sia Buscema che Marcone, quindi, preferiscono attendere gli sviluppi della situazione e sottolineano che “l’iniziativa Atlante2 è ancora tutta da verificare nei numeri e negli atti che ancora oggi attendiamo. Perché solo allora, soddisfatta l’esigenza e condiviso il contenuto, saremmo stati in grado di esercitare il nostro sostegno, solo annunciato, ad Atlante 2, da deliberarsi autonomamente in ogni rispettivo Consiglio d’Amministrazione. Si noti che nella delibera non è scritto quanto e quando metteremmo. Ma attenzione perché va anche considerato che con una crisi sistemica bancaria, che peraltro il ministro dell’economia Padoan ha sempre negato, il nostro patrimonio ENPAM registrerebbe subito una perdita di valore dei titoli di Stato superiore all’impegno ipotizzato di investimento. Le Casse, infatti, ancora oggi hanno più di dieci miliardi di euro in Titoli di Stato”.