Le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte nei paesi industrializzati.
L’identificazione dei fattori di rischio e l’intervento su di essi costituiscono il caposaldo per la riduzione dell’incidenza di tali patologie. Una conoscenza approfondita di questi fattori di rischio appare importante per tutti gli operatori della sanità.
Le dislipidemie rappresentano uno dei più importanti fattori causali delle malattie cardiovascolari. Si tratta di
condizioni cliniche nelle quali sono presenti alterazioni qualitative e/o quantitative dei lipidi e delle lipoproteine
plasmatiche. Possono essere primitive (genetica), o secondarie ad altra patologia.
Nell’ambito delle forme primitive, l’ipercolesterolemia familiare è la più frequente tra le cause genetiche di malattia cardiovascolare precoce, in quanto causa l’esposizione per tutta la durata della vita a elevati livelli di colesterolemia LDL. Milioni di persone in tutto il mondo non sanno di essere, assieme alle loro famiglie, ad alto rischio di un evento ischemico cardiaco (es. infarto miocardico), cerebrale (ictus) o vascolare periferico (ateromasia carotidea,
arteriopatia periferica). Se non trattati, gli uomini e le donne affette da FH nella forma eterozigote sviluppano tali patologie rispettivamente prima dei 55 e dei 60 anni, mentre gli omozigoti non sottoposti a terapia muoiono prima dei 20 anni. La diagnosi precoce permetterebbe un’adeguata prevenzione ed opportune terapie riducendo la mortalità e la morbilità cardiovascolare. La terapia ipolipemizzante ha compiuto negli ultimi anni notevoli progressi. Si sono andate accumulando le evidenze relative al successo della terapia ipolipemizzante nella prevenzione cardiovascolare che hanno rafforzato il concetto di una strategia terapeutica individuale, disegnata sul rischio cardiovascolare globale e che proprio in funzione del rischio deve avere obiettivi diversi, anche molto ambiziosi che sino ad alcuni anni orsono apparivano irraggiungibili.
Si sono infine aperte nuove prospettive con lo sviluppo di potenti molecole, biologiche e non, che interferiscono a vari livelli con i meccanismi coinvolti nel metabolismo intra ed extracellulare del colesterolo.
Il congresso, focalizzando l’attenzione sul ruolo dei lipidi circolanti nelle malattie cardiovascolari, sull’utilità di
una diagnosi precoce e mirata delle dislipidemie e sulle modalità della terapia ipolipemizzante, si
propone di fornire ai colleghi, specialisti e non, una visione equilibrata delle conoscenze
attuali, che può essere di supporto per le scelte terapeutiche.