“ da tre strutture: ospedale Garibaldi, Porto ed Aeroporto”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine provinciale dei medici prof Massimo Buscema nel suo intervento al Primo convegno Euromediterraneo sul biocontenimento organizzato per fare fronte alle difficili situazioni socio sanitarie legate agli sbarchi dei migranti. “La gestione dell’emergenza infettivologica è un aspetto molto delicato della nostra professione ed in particolare in questa provincia che è ormai diventata zona di frontiera sul fronte migranti – ha continuato Buscema – considerato anche che l’Aeroporto di Catania rappresenta lo scalo nazionale più importante del Meridione è forte il raccordo con l’Ufficio sanità marittima aerea e di frontiera (USMAF) diretto dal collega Claudio Pulvirenti che ha realizzato all’interno del sistema aeroportuale, insieme alla SAC, una struttura in grado di gestire il passeggero che presenta segni e sintomi di una malattia infettivo-diffusiva e di impedirne il contagio e la propagazione nel nostro territorio”. Buscema si è detto “molto soddisfatto di come a Catania ponte e punto di approdo nel Mediterraneo per i migranti, il direttore generale Giorgio Santonocito abbia saputo realizzare in breve tempo una struttura per le patologie infettivo-diffusive. Il migrante, infatti, che arriva nel porto viene sottoposto, nelle banchine dedicate, ad uno screening capace di individuare eventuali malattie. In caso il test risulti positivo, il migrante entra nel percorso di biocontenimento e trasportato in Alto Biocontenimento con i mezzi in dotazione alla CRI – Croce Rossa Italiana – presso l’Unità di Alto Biocontenimento dell’Ospedale Garibaldi, dove vengono effettuati tutti gli accertamenti con la consulenza infettivologica del prof Bruno Cacopardo”.
“Catania, come altre città italiane, è in una condizione che porta ad avere dei Pronto Soccorso affollati – ha aggiunto Sergio Pintaudi, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale Garibaldi –. Quotidianamente vengono trattati pazienti con meningiti, con tubercolosi e con problemi di patologie infettive che credevamo ormai dimenticate, e che invece tornano ad essere presenti. L’emergenza è possibile e reale, pensiamo alla SARS e alla recente Zika Virus che potevano diffondersi a causa della globalizzazione e della facilità di muoversi delle persone, ma al di là della contingenza del momento, bisogna prepararsi ad affrontare queste circostanze”.
Nella foto Buscema e Pintaudi.