L’uso di statine negli uomini ipercolesterolemici in terapia di deprivazione androgenica per cancro della prostata si associa a un allungamento del tempo di progressione della malattia, secondo uno studio pubblicato su Jama oncology. «Il gene SLCO2B1 codifica per proteine che consentono l’ingresso nelle cellule a diversi farmaci e ormoni, tra cui il deidroepiandrosterone solfato (Dheas), un precursore del testosterone. Allo stesso modo, pure le statine usano SLCO2B1 per entrare nelle cellule» spiega il coautore dell’articolo Philip Kantoff, del Dana Farber cancer institute di Boston, ricordando che da precedenti ricerche emerge un’associazione tra statine e miglioramento prognostico del cancro alla prostata. «Ma poco si sa della correlazione fra somministrazione di statine e risposta alla terapia di deprivazione androgenica, la pietra angolare del trattamento per il cancro alla prostata metastatico ormono-sensibile» riprendono i ricercatori, che hanno verificato la presenza di interferenze tra statine e capacità del Dheas di entrare nelle cellule, ritardando la resistenza alla terapia di deprivazione androgenica. Allo scopo Kantoff e colleghi hanno studiato 926 pazienti che fra il 1996 e il 2013 avevano assunto tale terapia per cancro prostatico. «Negli studi in vitro le statine bloccano l’assorbimento del Dheas legandosi competitivamente all’SLCO2B1» precisano gli autori, spiegando che dei 926 pazienti esaminati, il 31% assumeva statine all’inizio della terapia ormonale. E in un follow-up di quasi sei anni il 70% dei partecipanti ha sperimentato una progressione della malattia durante la terapia di deprivazione androgenica. «Ma gli uomini che assumevano statine avevano un tempo mediano di progressione maggiore rispetto a chi non le usava: 27,5 mesi contro 17,4» dice Kantoff. E in un editoriale EvanYu della University of Washington school of medicine di Seattle, commenta: «Questi dati spiegano in modo convincente il meccanismo d’azione delle statine nel carcinoma prostatico avanzato attraverso l’inibizione competitiva dell’assorbimento di Dheas tramite proteine di trasporto codificate dal gene SLCO2B1. Il passo successivo è la validazione con studi prospettici e randomizzati dei benefici clinici delle statine nel cancro della prostata».
JAMA Oncol. 2015. doi:10.1001/jamaoncol.2015.0829
JAMA Oncol. 2015. doi:10.1001/jamaoncol.2015.0833