Fumare in gravidanza fa male alla mamma e al nascituro, ma vale lo stesso anche se il fumo è elettronico? Per quasi la metà delle 316 donne coinvolte in un sondaggio a stelle e strisce la risposta è no. «Il 40 per cento delle intervistate è convinto che fumare le sigarette elettroniche sia meno pericoloso per la salute che fumare le sigarette tradizionali» dice Katrina Schafer Mark della University of Maryland e coordinatrice della ricerca presentata in anteprima al congresso annuale degli ostetrici e ginecologi americani a San Francisco. Ma non è tutto qui. Solo il 57 per cento delle intervistate ha detto che le e-cig contengono nicotina e meno di due su tre credono che questi dispositivi possano dare dipendenza.
«Sono numeri preoccupanti» afferma Edward McCabe, direttore medico di March of Dimes, un’associazione no profit statunitense che tutela la salute di madri e bimbi. «Le sigarette elettroniche contengono nicotina che può passare dalla madre al feto attraverso la placentaaumentando molto il rischio di parto pretermine e di basso peso del neonato alla nascita» continua McCabe, aggiungendo che le e-cig possono contenere anche diversi metalli pericolosi per il feto come cromo e nichel.
«Serve una maggiore educazione su questo argomento, ma visto che questa educazione non è nell’interesse delle aziende produttrici del dispositivo, speriamo che qualche iniziativa venga presa da altre fonti» dice McCabe. In realtà, anche l’American Vaping Association, che si propone di far conoscere le sigarette elettroniche, è contro le e-cig in gravidanza. «In gravidanza si dovrebbe evitare qualunque tipo di assunzione di nicotina – sia che arrivi da sigarette elettroniche o tradizionali, sia da terapie sostitutive della nicotina come i cerotti e i chewing gum» sostiene Gregory Conley, presidente dell’associazione.