05 MAG – Pubblicato il nuovo aggiornamento dell’Aifa sulla spesa farmaceutica regionale, dove la convenzionata netta a carico del Ssn segna un –3% nel 2014 rispetto al 2013.
In soldoni, si tratta di 8,598,3 miliardi di euro, 264,7 in meno rispetto al 2013. Tuttavia, questo calo è stato affiancato da una crescita della spesa sostenuta dai cittadini di tasca propria che, tra ticket e altre forme di compartecipazione, ha raggiunto quota 1,500,4 mld, 64,3 mln in più del 2013, con un incremento percentuale del 4,5%.
In lieve crescita anche il numero di ricette, sono state 609,3 milioni nel 2014, cioè +0,2% rispetto allo scorso anno. Cresciuta anche la spesa da distribuzione diretta di fascia A che, con il +7,72%, ha raggiunto quota 3,249 miliardi di euro.
A conti fatti, la spesa territoriale può vantare ancora una volta di essere rimasta al di sotto del tetto di spesa stabilito nell’11,35% del Fondo sanitario nazionale: la spesa infatti si è fermata all’11,18% a quota 12,217 miliardi di euro.
Non altrettanto buono il risultato dell’ospedaliera, che ha sforato il tetto del 3,5% sul Fondo raggiungendo il 4,5% e assestandosi a un valore pari a 4,874 miliardi, con un incremento del 21,6% rispetto al limite di spesa imposto dal tetto (in valori assoluti 1,049 miliardii di euro in più).
Ma vediamo i dati del rapporto Aifa più nel dettaglio.
SPESA FARMACEUTICA OSPEDALIERA 2014. DATI PER REGIONE
Tutte le Regioni tranne la Valle d’Aosta, hanno sforato nel 2014 il tetto del 3,5%. Maglia nera alla Puglia (5,4%) e la Toscana (5,4%) seguite da Sardegna (5,1%), Umbria Friuli e Abruzzo con il 4,9%.
SPESA FARMACEUTICA TERRITORIALE 2014. DATI PER REGIONE
Anche se a livello medio nazionale il tetto di spesa per la territoriale nel 2014 risulta rispettato così non è se vediamo i dati delle singole regioni. Sono infatti nove quelle che (anche se in alcuni casi di pochissimo) hanno comunque sfondato l’11,35%. Si tratta della Sardegna (14%), Puglia (12,9%), Calabria (12,8%), Lazio (12,4%), Campania (12,3%), Abruzzo (12%) e poi Sicilia (11,8%), Marche (11,4%) e Molise (11,37%) che l’hanno appena passato. Al contrario le più virtuose, tra le 12 che il tetto l’hanno rispettato, sono invece P.A. di Bolzano (8,1%), P.A. di Trento (9%), Emilia Romagna (9,6%), Veneto (9,7%), Valle d’Aosta (9,8%), Lombardia (10,1%).
IL TICKET E LE RICETTE
Quanto al ticket e alla quota di compartecipazione sul prezzo di riferimento, l’unica Regione ad avere abbassato – seppur di poco – il carico di spesa sui cittadini è stata la Sicilia (-1,1%), mentre il peso della compartecipazione è cresciuto soprattutto in Basilicata (+16,1%), nella P.A. di Trento (+12,8%), Sardegna (+11%) e Lazio (9,3%) La P.A. di Trento è anche l’area in cui si è registrato il maggiore incremento di ricette (+3,4%), seguita da Molise (+3,1%), Puglia (+3,1%) e Campania (+3%). Ricette in calo, invece, in Veneto (-3,7%), in Liguria (-1,5%) in Sicilia (-1,4%), nel Lazio (-1%), in Val d’Aosta (-1%), Bolzano (-0,4%), Lombardia (-0,3%), Emilia Romagna (-0,1%), Toscana (-0,09%) e Basilicata (-0,08).
In valori assoluti l’insieme della compartecipazione alla spesa ha raggiunto la cifra di 1,5 mld di euro, di cui il 63,59% derivante dalla differenza di prezzo a carico del cittadino tra il prezzo di riferimento rimborsato dal Ssn e quello del prodotto farmaceutico scelto dal paziente.